Autore: Verdi Germogli Baiso

Quel primo incontro nel campo in fioreEra un giorno di fine primavera quando li vidi per la prima volta: piccoli insetti, allungati, di un verde metallico, che saltellavano tra i fiori di fava. Riuscirono a catturare tutta la mia attenzione. Erano Meloidae, coleotteri vescicatori, detti anche “pulichelle del butirro”. Non si limitavano a passeggiare: lasciavano su alcuni petali piccole gocce di liquido irritante. Capirli significa guardare da vicino un equilibrio fragile, in cui persino un insetto minuscolo può lasciare un’impronta sul prato. Il ciclo che racconta storie dentro la terraNei campi di fagioli e pomodori al tramonto, ho imparato a…

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Un mattino dal fogliame tristeLa prima volta che l’ho visto, era estate inoltrata. Camminavo tra i miei pomodori in serra e notai qualcosa che faceva male agli occhi: foglie che si incurvavano verso il di dentro, assumendo un verde cupo tendente al giallo. I fusti sembravano arrestati nel respiro, i frutti rimasti piccoli, gonfi, asimmetrici. Quella mattina ho capito che quel campo non stava “portando frutto”. Era l’effetto del Tomato Yellow Leaf Curl Virus (TYLCV), quel virus silenzioso che interrompe il dialogo tra pianta, terra e aria. Cos’è TYLCV: nemico invisibile tra le foglieIl nome suona complesso, ma la sua…

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Il sacco che diventa terra vivaAncora ricordo la curiosità che provai quando, per la prima volta, vidi una patata spuntare da un sacco di juta appoggiato in balcone. Mi ero appena trasferito in città, lontano dal campo, ma il desiderio di sentire terra sotto le mani era rimasto intatto. Quella piccola pianta verde, arruffata, mi ha restituito speranza: “Se anche qui posso coltivare, la terra è sempre con me”. Il sacco diventò non un vaso in più, ma il ponte tra il mio passato rurale e il presente urbano. Perché scegliere il sacco per le patateLe patate sono tuberi affamati…

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Quando il primo ulivo entra nel tuo ortoRicordo quel giorno con una chiarezza quasi tattile. Il vivaio aveva esposto un piccolo ulivo, giovane, con foglie lucide color verde-grigio argento. Sentii un richiamo. Portarlo a casa significava avviare un legame. L’ho piantato in un angolo soleggiato, dove il sole mattutino lo coccolasse e il vento serale lo sussurrasse. È stato l’inizio di un percorso in cui coltivare un olivo significa imparare a leggere il tempo, modulare acqua e terra, dialogare con stagioni e radici. Perché scegliere un ulivo in pieno campoNon è solo la promessa dell’olio casalingo o delle olive da…

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Primo incontro col rumore della terra lavorataIl giorno in cui ho tolto dall’armadio una vangatrice nuova di zecca, ricordo il cuore che batteva forte. Le lame fredde, il manubrio robusto, la promessa di zolle leggere. L’orto era lì, davanti a me, pronto a cambiare. Il suo uso fu un piccolo rituale: affondare la lama, spingere con il piede, sentire la terra che si apre come un libro. Sentii sulle mani il profumo umido del terreno. Capìi che un attrezzo così non serviva solo a rompere la terra, ma a creare un dialogo profondo tra me e il mio orto. Perché…

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