Il rabarbaro (Rheum rhabarbarum) è una pianta erbacea perenne apprezzata per i suoi piccioli carnosi, utilizzati in cucina per preparare dolci, marmellate e bevande. Originario delle regioni fredde dell’Asia, il rabarbaro si è diffuso in Europa e può essere coltivato con successo anche negli orti italiani. La sua coltivazione richiede alcune attenzioni specifiche, ma con le giuste cure, questa pianta può offrire raccolti abbondanti per diversi anni.
1. Caratteristiche della Pianta di Rabarbaro
Il rabarbaro è una pianta perenne che può raggiungere un’altezza di circa 2 metri. Presenta grandi foglie verdi sostenute da piccioli spessi e carnosi, che variano dal verde al rosso a seconda della varietà. È importante notare che solo i piccioli sono commestibili; le foglie contengono elevate quantità di acido ossalico e sono tossiche se ingerite.
2. Clima e Terreno Ideali
- Clima: Il rabarbaro predilige climi temperati e freschi. Resiste bene al freddo invernale, entrando in una fase di dormienza, per poi riprendere la crescita in primavera. Nelle regioni con estati particolarmente calde, è consigliabile coltivarlo in una posizione di mezz’ombra per proteggerlo dal sole intenso.
- Terreno: La pianta prospera in terreni profondi, fertili e ben drenati, con un pH compreso tra 5,6 e 7,2. È fondamentale evitare ristagni idrici, che possono causare marciumi radicali.
3. Propagazione del Rabarbaro
Il rabarbaro può essere propagato sia per seme che per divisione del rizoma.
- Per Seme: La semina si effettua in semenzaio a fine inverno. Le piantine vengono poi trapiantate nell’orto in primavera. Questo metodo richiede più tempo per ottenere piante produttive.
- Per Divisione del Rizoma: Metodo più rapido e comune. In autunno o a fine inverno, si dividono i rizomi di una pianta adulta in sezioni, assicurandosi che ciascuna abbia almeno una gemma. Le nuove sezioni vengono poi piantate direttamente nel terreno.
4. Messa a Dimora
- Periodo: Il trapianto delle piantine o delle divisioni di rizoma si effettua preferibilmente in primavera, da aprile a giugno.
- Distanza: Lasciare almeno 1 metro tra le piante per permettere un adeguato sviluppo.
- Preparazione del Terreno: Lavorare il terreno in profondità, incorporando materia organica come compost o letame ben maturo per migliorare la fertilità. Assicurarsi che il terreno sia ben drenato per prevenire ristagni idrici.
5. Cure Colturali per il Rabarbaro
- Irrigazione: Mantenere il terreno costantemente umido, soprattutto durante i periodi di crescita attiva. Evitare però eccessi d’acqua che possono provocare marciumi.
- Concimazione: Applicare fertilizzanti organici a lenta cessione all’inizio della primavera per supportare la crescita.Concimazioni liquide possono essere utilizzate durante la stagione di crescita per favorire lo sviluppo dei piccioli.
- Pacciamatura: Utilizzare pacciamatura organica per mantenere l’umidità del suolo, controllare le infestanti e proteggere le radici durante l’inverno.
- Eliminazione dei Fiori: Rimuovere gli scapi fiorali non appena compaiono per concentrare l’energia della pianta sulla produzione dei piccioli.
6. Coltivazione in Vaso
Sebbene il rabarbaro sia una pianta di grandi dimensioni con radici profonde, è possibile coltivarlo in vaso utilizzando contenitori capienti (almeno 50 litri) e profondi. Assicurarsi che il vaso abbia fori di drenaggio e utilizzare un substrato fertile e ben drenato. La coltivazione in vaso richiede attenzioni maggiori riguardo a irrigazione e concimazione.